giovedì 8 settembre 2011

MARCO SALDO ( Belma...)


Marco è la ghiandola pineale del gruppo: posto che serve, qual'è il suo reale posto nell'associazione? C'è da ammettere che la risposta non c'è, ma c'è anche da riconoscere che chiunque abbia a che fare con lui lo reclama. E' il compagno di avventure ideale, l'elemento della combricola di cui si ricordano massime e gaffes, il giullare dall'atavica vocazione espiatoria . Tra Totò e Peppino sarebbe il secondo, è la spalla che ogni comico sogna. Detta semplicemente, un amico. Ligure di nascita, studente di chimica nel capoluogo genovese è il nostro Van Thian, in compagnia a Rabdomant e l'unico che sembra riuscire a calmare le bimbe urlanti.

giovedì 1 settembre 2011

ELENA DAVIGO


(Mettiamo tutto tra parentesi, perché Elena è così. Sembra di ricordare, con lei, una parentesi piacevole, una parentesi di allegria in Kosovo. Computa, silenziosa, graziosa, non sa ancora cosa sia la malizia. Portamento angelico e sorridente, non manca mai di difendere le sue idee con dovizia di cause e conseguenze, come si conviene ad una storica d'eccezione.
Decisa e rigorosa nelle intenzioni, affettuosa e amorevole con i bambini, sembra essere stata proprio lei ispiratrice di Pennac, quando dalla sua penna prende forma Clara Malaussène.)

STEFANO FELICIANI (Bruce)


Febbrile e spigoloso, ci stupisce quando diventa accomodante. Stefano è controverso: uno stridore di forze lo accompagna, giù dalla linea gotica pesarese fin da noi. Si infilò in campo estivo, come storico e studioso delle culture serbe e dalla curiosità spregiudicata per l'est-europa. Forse la polvere del gioco lo ha rapito o la schermaglia ludica in terra kosovara, fatto è che l'erudizione ha preso presto una vena del tutto inaspettata. Gli pende sul capo un personaggio: Stojil! Questo non perchè arrocca anzichè morire, piuttosto per il suo gusto per quelle terre d'aquile nere.

SIMONE POZZATO (il maestro Limone)


Simone è il maestro attento e creativo. Silenzioso e meditativo, sembra sempre sulle nuvole e quando ricade è una fucina di idee. Alla sua cura e al suo impegno, l'associazione deve la pubblicazione de "L'amico dei passerotti" e la sua diffusione in giro per l'Italia. Un artista del riciclo e del riutilizzo, ha saputo inventare fantasmagorici laboratori anche nelle condizioni più inusuali. Capoerista instancabile, non si separa mai dal suo berimbao, che gli dà quell'aria un po' saggia e un po' stravagante. Presidente affidabile, mantiene gli equilibri di questa famiglia un po' allargata con pazienza e poca autorità, come un bravo fratello maggiore. Nemmeno a dirlo è il nostro Benjamin Malaussène.

LUCA MENNON (il napoletano svizzero)


Luca è il vulcanico napoletano dispintosi nelle nostre imprese come ferreo giocatore. L'attività con i bambini si contraddistingue per una precisione quasi maniacale e una rara genialità: un animatore di razza dell'azzardo calcolato. Dottore in scienze politiche, votato all'oratoria articolata in un immaginario inconfondibile dal sapore partenopeo, Luca inquadra la realtà attraverso il suo obiettivo fotografico. Esteta del particolare, ogni minuscolo diventa soggetto e ogni piccola situzione trova, nei suoi rullini, visibilità.
Appassionato e sensibilie, incorruttibile negli ideali, è il nostro reporter più fidato: Julie con i pantaloni.

PAOLO GONDONI (ho molti amici che si chiamano Paolo)


Paolo è l'anima bella della banda. Emerso dal lago maggiore si è trasferito a Milano a tenere in vita la depandance lombarda di questa male assortita compagnia di strambe persone. Dinoccolato e leggerissimo, fa sfilare la sua esile figura, tra i dottorandi di fisica industriale della città meneghina. La sua sensibilità artistica trova forma sotto i polpastrelli affusolati, trasforma in musica la discrezione che lo contraddistingue. Un pianista nell'oceano dell'affetto che tutti gli vogliamo.
La sua pacata passionalità, il suo gusto piemontese dell'essere, non ci lascia dubbi: è Thérèse innamorata al pianoforte.

GIULIA BATTISTELLI


Giulia è il braccio pacificamente armato dell'associazione: caparbietà, analisi e perseveranza la guidano nelle dissertazioni e tenzoni vocali con i vari Luca o il rumoroso Stefano. Si muove come una farfalla, punge come un ape nella sua scientifica e costante favella, è uno squillo di trombe col microcosmo che ha a che fare con lei. Battagliera all'arma arcobaleno, è arrivata a conoscenza di tutti noi in Kosovo, i bimbi ricordano suono il suo trotto nei giochi che raccontava (macchè!) di non saper intraprendere. Iperproduttiva, è subito diventata l'anima materiale dei Malaussène, la manifestazione corporea della scienza, che studia attraverso il vetro degli alambicchi fumosi dell'università. Seria ma non seriosa, divoratrice accanita di ogni genere letterario è la regina Zabo, potenziale prosivendola del terzo millennio.

SERENA RAGGI


Prendete le immagini più folkloristiche, multietniche e controverse che conoscete, poi frullatele insieme e...non avete nemmeno avvicinato il cocktail romantico che Serena è. Profumi indiani, sapori gitani, gusti orientaleggianti trasudano dall'ultima arrivata. Decisamente personale nell'equilibrare bigiotteria di altri mondi immaginari, testimone delle arti belle da lei studiate. Ancora neofita del gruppo, eppur misteriosamente già una di noi: Maracuja Malaussène, sapore e frutto della passione esotica.

ERICA CAMPISI (La Sgrimpolis)


Erica è la grande assente che tutto muove, è e non è: tutti noi siamo passati attraverso di lei. Dalla natura schiva, è di un'energia tagliente racchiusa in una esilissima figura. Forse un pesce dall'argentina livrea di cui tutti raccontano le leggendarie nuotate, forse la volpe quasi amica del Piccolo Principe, forse una persona particolare di un'attenzione speciale. Erica è la mamma Malaussène a cui è stato detto "Certo che i tuoi amici sembrano la Famiglia Malaussène" e il resto è storia.

ALESSANDRO IANIRO (il randagio)


Alessandro fa parte di quell'ala universitaria che ci ha fornito quasi la metà dei famigliari, la celeberrima sezione Giacomo Ciamician, meglio nota come facoltà di chimica. Bonariamente agreste e originario del Viterbese, insaporisce di una vena laziale le nostre serate. Sostiene di poter fare una cosa alla volta: o si ricorda o si scorda (in genere intraprende la seconda attività). Nella sua natura di ranadgio è intrinsecamente aritsta e nomade, il più probabile compagno al tavoli di un'osteria o il menestrello chitarrista delle storie di vita vissuta. Le gesta della genia Ianiro si perdono in leggende a cui ci piace credere, questo nostro inseparabile e fido compare è Julius (il cane).

ANNA CALORI

Anna è l'unica vera e autentica bolognese, la fricchettona impenitente frequentatrice delle piazze all'ombra delle Due Torri. Frizzante come uno Spritz, cinguetta 'esse fischiate' sin dalle primissime mosse della nostra promozione sociale. In varie occasioni è lettrice in Italiano e Inglese delle nostre fiabe, perché la sua Storia, con la S maiuscola (antica, moderna, contemporanea che sia) si appresta ad approfondirla in Inghilterra. Pianista e appassionata di musica, è la sferzante aria fresca del gruppo: una tovaglia a quadri in un pic-nic di primavera, una granita alla menta sotto l'ombrellone. Forse sappiamo ancora poco di lei, la nostra autrice sconosciuta...la nostra J.L.B.

LUCA RAVOTTO (anche detto naso)


Luca, ligure importato a Bologna, ha portato dai luoghi natii l'idea e l'entusiasmo per l'animazione in Kosovo. Si deve alle sue amicizie e conoscenze la formazione di questo gruppo così strampalato che non potevamo chiamare che "Famiglia Malaussène". Con i numerosi campi estivi al suo attivo è tesoro e tesoriere della nostra associazione, chimico di professione e alchimista per vocazione. Il suo sguardo sul mondo è quello di un bambino sveglio e curioso. Attento a tutto ciò che cambia e che resta com'è, Luca non è mai disilluso o scoraggiato, sempre alle prese con una nuova idea per migliorare le situazioni. Paziente e metodico, secondo solo al suo naso, è il nostro commissario del romanzesco, il Rabdomant, ma senza l'ufficio in stile impero.

STEFANO SEPRONI (capitano di lungo rimorso)

Stefano è una delle colonne im-portanti dell'associazione. Famiglia Malaussène ha in lui le robuste radici generatrici del suo essere vivente, nondimeno la clorofilla vibrante di un albero sempre di un verde diverso. Scrittore per passione, è la penna che ha portato alla luce la favola "L'amico dei passerotti". Le sue gesta teatrali hanno battuto tutta l'Italia, prendendo il via da Bologna e dal Teatro delle Ceneri. Pazzia e genio di questa sorta di Artaud sambeneddettese, sono inconfondibili come tonanti fuochi d'artificio all'orizzonte. La sensibilità artisitica di Stefano ha reso "L'amico dei passerotti" una pièce teatrale che dal Kosovo al nostro stivale ha preso corpo, voce e musica per centinaia di bambini.
Irriverente, barbuto, cinicamente acuto e rumoroso è il nostro Jérémy Malaussène.