domenica 8 settembre 2013

Mario



Nel suo abbigliamento un po' demodè, maglioncino di lana e cappellino a coppola, Mario si aggira silenzioso per i virtuali corridoi dell'associazione. Dalla sua poltroncina assiste alle turbolenze della famiglia con pazienza e sguardo serafico, in attesa della calma che lo contraddistingue quando si mette al lavoro. 
Al suo interlocutore digitale sa porre sempre le giuste domande e, ottenendo le più improbabili confessioni, risolve i nostri casi più difficili. 
Attento, schivo ed efficiente, Mario è il nostro ispettore Pastor!

giovedì 8 settembre 2011

MARCO SALDO ( Belma...)


Marco è la ghiandola pineale del gruppo: posto che serve, qual'è il suo reale posto nell'associazione? C'è da ammettere che la risposta non c'è, ma c'è anche da riconoscere che chiunque abbia a che fare con lui lo reclama. E' il compagno di avventure ideale, l'elemento della combricola di cui si ricordano massime e gaffes, il giullare dall'atavica vocazione espiatoria . Tra Totò e Peppino sarebbe il secondo, è la spalla che ogni comico sogna. Detta semplicemente, un amico. Ligure di nascita, studente di chimica nel capoluogo genovese è il nostro Van Thian, in compagnia a Rabdomant e l'unico che sembra riuscire a calmare le bimbe urlanti.

giovedì 1 settembre 2011

ELENA DAVIGO


(Mettiamo tutto tra parentesi, perché Elena è così. Sembra di ricordare, con lei, una parentesi piacevole, una parentesi di allegria in Kosovo. Computa, silenziosa, graziosa, non sa ancora cosa sia la malizia. Portamento angelico e sorridente, non manca mai di difendere le sue idee con dovizia di cause e conseguenze, come si conviene ad una storica d'eccezione.
Decisa e rigorosa nelle intenzioni, affettuosa e amorevole con i bambini, sembra essere stata proprio lei ispiratrice di Pennac, quando dalla sua penna prende forma Clara Malaussène.)

STEFANO FELICIANI (Bruce)


Febbrile e spigoloso, ci stupisce quando diventa accomodante. Stefano è controverso: uno stridore di forze lo accompagna, giù dalla linea gotica pesarese fin da noi. Si infilò in campo estivo, come storico e studioso delle culture serbe e dalla curiosità spregiudicata per l'est-europa. Forse la polvere del gioco lo ha rapito o la schermaglia ludica in terra kosovara, fatto è che l'erudizione ha preso presto una vena del tutto inaspettata. Gli pende sul capo un personaggio: Stojil! Questo non perchè arrocca anzichè morire, piuttosto per il suo gusto per quelle terre d'aquile nere.

SIMONE POZZATO (il maestro Limone)


Simone è il maestro attento e creativo. Silenzioso e meditativo, sembra sempre sulle nuvole e quando ricade è una fucina di idee. Alla sua cura e al suo impegno, l'associazione deve la pubblicazione de "L'amico dei passerotti" e la sua diffusione in giro per l'Italia. Un artista del riciclo e del riutilizzo, ha saputo inventare fantasmagorici laboratori anche nelle condizioni più inusuali. Capoerista instancabile, non si separa mai dal suo berimbao, che gli dà quell'aria un po' saggia e un po' stravagante. Presidente affidabile, mantiene gli equilibri di questa famiglia un po' allargata con pazienza e poca autorità, come un bravo fratello maggiore. Nemmeno a dirlo è il nostro Benjamin Malaussène.

LUCA MENNON (il napoletano svizzero)


Luca è il vulcanico napoletano dispintosi nelle nostre imprese come ferreo giocatore. L'attività con i bambini si contraddistingue per una precisione quasi maniacale e una rara genialità: un animatore di razza dell'azzardo calcolato. Dottore in scienze politiche, votato all'oratoria articolata in un immaginario inconfondibile dal sapore partenopeo, Luca inquadra la realtà attraverso il suo obiettivo fotografico. Esteta del particolare, ogni minuscolo diventa soggetto e ogni piccola situzione trova, nei suoi rullini, visibilità.
Appassionato e sensibilie, incorruttibile negli ideali, è il nostro reporter più fidato: Julie con i pantaloni.

PAOLO GONDONI (ho molti amici che si chiamano Paolo)


Paolo è l'anima bella della banda. Emerso dal lago maggiore si è trasferito a Milano a tenere in vita la depandance lombarda di questa male assortita compagnia di strambe persone. Dinoccolato e leggerissimo, fa sfilare la sua esile figura, tra i dottorandi di fisica industriale della città meneghina. La sua sensibilità artistica trova forma sotto i polpastrelli affusolati, trasforma in musica la discrezione che lo contraddistingue. Un pianista nell'oceano dell'affetto che tutti gli vogliamo.
La sua pacata passionalità, il suo gusto piemontese dell'essere, non ci lascia dubbi: è Thérèse innamorata al pianoforte.